Il festival Estate a Radicondoli giunge alla sua ventiquattresima edizione, quest’anno con un programma dedicato alla figura di Nico Garrone, direttore storico della rassegna, scomparso l’anno passato. Il nuovo direttore artistico Gabriele Rizza e i suoi collaboratori, hanno intitolato il programma Tracce & intrecci due percorsi che si sviluppano intorno alle linee gettate in tanti anni dal critico militante e fuori dai canoni che era Garrone. Tracce sono quelle che ritroviamo in alcune compagnie che hanno incrociato il suo percorso e ora affermate, intrecci sono invece quegli incontri che si fanno con le nuove generazioni, percorso da sempre stato a cuore del grande intellettuale e scopritore di talenti che era Nico.
La nostra redazione assisterà all’avvio della rassegna e ne seguirà il percorso da uno spettacolo all’altro, andando a sondare quel territorio fertile che è la sperimentazione e la contaminazione tra le arti sceniche. È infatti molto vario il programma proposto da Rizza, a partire dalla serata d’apertura con il concerto Trails for celtic harp di Stefano Corsi, musicista ed esperto di arpa celtica che propone brani di autori del ‘700 come Turlough O’ Carolan e di metà del ‘900 come Sean O’Riada che ha dato suono a Barry Lindon di Stanley Kubrick. La musica accompagna un altro spettacolo, Gesuino, un cabaret esistenziale di Simone Nebbia. Artista e critico teatrale, Nebbia racconta cantando, attraverso il personaggio di Gesuino, la vita politica, le rivoluzioni, gli anni in cui appartenere a un partito era una scelta di vita. Di intrecci di vite e personaggi al limite tra la morte e la vita parla Gioco di Mano, del giovane gruppo Carrozzeria Orfeo formatosi all’Accademia “Nico Pepe” di Udine solo tre anni fa e ora presente in molte rassegne estive e invernali.
Un programma fitto per queste prime sei giornate che vedranno sul palcoscenico del Teatro dei Risorti o in piazza della Collegiata sfilare molti testi: alcuni completamente inediti, altri frutto delle nuove drammaturgie che irrompono sulla scena contemporanea. Breve performance-spettacolo che si ripeterà tutto il pomeriggio di giovedì sarà Una tazza di mare in tempesta di Roberto Abbiati, tratto dal capolavoro di Melville, gli straordinari racconti di Moby Dick: lo spettacolo trascina il pubblico in un’esperienza sensoriale oltre che visiva calandolo nella stiva di una piccola nave. Tratti da altri testi importanti sono Doctor Frankenstein dei Cantieri Teatrali Koreja, Enrico 4 di Michele di Mauro, Coco di Alessio Pizzech. Sempre da un grande drammaturgo è tratto La Stanza di Harold Pinter, messo in scena da Teatrino Giullare, gli attori costretti a recitare nello spazio di una finestra, si alternano nell’interpretazione di personaggi quotidiani ma straniati dall’uso di maschere iperrealistiche einnaturali. Tra le nuove drammaturgie spiccano invece L’Italia s’è desta di Stefano Massini, Quanto mi piace uccidere di Virginio Liberti, Me medesimo di Alessandro Benvenuti, I° studio per l’origine del mondo di Lucia Calamaro e Fuori gioco di rientro di Andrea Mitri.
Un vero tour de force per questi primi giorni di spettacolo che la redazione si appresta a seguire con grande entusiasmo, il programma prosegue fino a metà agosto con molti altri spettacoli tra musica, danza e teatro.
Camilla Toso