Terzo giorno: il Valle si occupi del Valle


Ero uscito un momento, un momento soltanto per parlare con un collega e prendere un po’ d’aria, fuori da Via del Melone, ingresso artisti e in questo caso okkupanti del Valle, al terzo giorno di serrata; mentre parlavo e cercavo di capire, perché il nostro mestiere è cercare di capire anche se poi magari non si riesce sempre, da dietro l’angolo di Via dei Sediari vedo arrivare una sagoma che conosco, che mi toglie il fiato di quel che stavo dicendo: Ettore Scola. Immagino subito stia andando a fare il suo dovere di artista, di cittadino, di memoria storica, a portare la sua esperienza e le sue parole nella sala dov’è cresciuto. Seguo tutto il suo percorso, so che devo tornare dentro, lo faccio dietro a lui e basta questo a farmi sentire quel ponte intergenerazionale di cui ho sempre sentito la mancanza. Continua a leggere su Teatro e Critica

Questo contenuto è parte del progetto Situazione Critica
in collaborazione con
Teatro e Critica

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