Penultima sera a B.Motion e Teatro Remondini pieno per vedere il debutto del nuovo spettacolo di Marta Cuscunà La semplicità ingannata.
Dopo aver girato tutta l’Italia con È bello vivere liberi! – lavoro sulla Resistenza insignito del Premio Ustica 2009 – l’attrice friulana si è focalizzata ancor più sul ruolo della donna nella nostra società e in quella del passato. Se la protagonista precedente era la partigiana Ondina Peteani, qui la storia raccontata si concentra sull’infanzia monacale di Angela Tarabotti e sulle avventure delle clarisse del Santa Chiara di Udine, come dice la Cuscunà «uno dei primi esempi di modello sociale al femminile». Un teatro di narrazione basato sulla bravura dell’attrice che, attraverso l’efficace utilizzo di pupazzi – costruiti manualmente da Belinda De Vito –, dà vita con la propria voce a più personaggi, destreggiandosi tra testo e interpretazione con ironia, leggerezza e semplicità. Tra giovani donne destinate a diventare forzatamente spose di Cristo fino al tentativo di resistenza al potere maschile, tipico soprattutto all’interno della società ecclesiastica, la Cuscunà affascina e si riconferma abilissima nel riuscire a portare un teatro, per lo diffuso tra i ragazzi, a un pubblico di adulti.
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