Festival

Videointervista a Massimiliano Civica

Reatino, classe 1974, Massimiliano Civica è uno dei più giovani direttori artistici italiani. Dopo una laurea in Lettere, svolge un percorso formativo composito che passa dal teatro di ricerca (seminari in Danimarca presso l’Odin Teatret di Barba) alla scuola della tradizione italiana (si diploma in regia presso l’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”) per poi compiere un apprendistato artigianale presso il Teatro della Tosse di Genova (a contatto con il sapere scenico di Lele Luzzati e la fantasia di Tonino Conte).

Mala Magna Grecia

Aiace, Achille, Agamennone, Ulisse: questi i nomi dei protagonisti di “U Tingiutu”, di Scena Verticale, spettacolo andato in scena ieri sera al Bastione Alicorno in prima nazionale.

Videointervista a Chiara Guidi I parte

Chiara Guidi nasce a Cesena nel 1960. Laureata in Lettere Moderne, comincia l’attività teatrale durante gli anni del Liceo assieme ad alcuni amici, tra cui Romeo e Claudia Castellucci, con i quali fonda, nel 1981, la Socìetas Raffaello Sanzio. Si è occupata soprattutto del ritmo drammatico delle rappresentazioni e ha curato diverse regie. Il suo lavoro ha formato tutta la parte recitativa delle opere della Compagnia componendo, insegnando e seguendo il lavoro vocale e recitativo di ogni attore. Nell’ambito di un progetto triennale che la vede collaborare con Enrico Casagrande/Motus ed Ermanna Montanari/Teatro delle Albe, dal 3 al12 luglio 2009 dirigerà il Festival di Santarcangelo di Romagna.

Videointervista a Chiara Guidi II Parte

La figura geometrica di un quadrato incontra una sfera e intuisce, con sospetto, che possa esistere un mondo a tre dimensioni: alieno, inestricabile, inconcepibile. Tutto il racconto appartiene interamente a una terra piatta, e con perfetta coerenza descrive l’ambiente e la vita di esseri schiacciati che neanche immaginano un’altra dimensione. Il linguaggio ritrae un mondo complesso, formato da un meccanismo coerente che diventa oggetto di conoscenza: il mondo del piatto. L’assurdità di un mondo mai considerato, se non astrattamente, perché ritenuto monco, anzi impraticabile, è assorbita nella lucidità di una scrittura che descrive la realtà a due dimensioni.

Unicamente Abili

Una dozzina di attori e i musicisti della Piccola Bottega Baltazar – contrabbasso, chitarra, 2 fisarmoniche e, per un attimo, un hang – creano un percorso nel centro storico di Padova, partendo da piazza Cavour per arrivare alle scalinate del Municipio.

Videointervista a Yoshi Oida

Yoshi Oida nasce in Giappone e, a soli 12 anni, muove i primi passi nel teatro Kyogen e nel teatro Noh (forme di teatro tradizionale giapponese). Nel 1968 incontra a Parigi Peter Brook e poco dopo entra a far parte del C.I.R.T. (Centre International de Recherche Théâtrale) creato dal regista inglese, diventandone uno degli elementi fondanti e partecipando a tutte le esperienze del Centro: dai celebri viaggi, alla maggior parte delle creazioni teatrali.

Nell’antro del Marchese

Per incontrare il Marchese de Sade, sinistro ed, ormai, leggendario autore libertino, il pubblico dei Teatri delle Mura deve compiere una sorta di discesa agli inferi nell’antro buio e freddo del bastione Alicorno. Ad attenderli Enrico Frattaroli, regista e protagonista muto di questo lavoro, che, perfettamente calatosi nei panni del personaggio a cui ha dedicato una pentalogia, con agghiacciante disinvoltura ci guida nei meandri più oscuri della filosofia di Sade.

I naturali desideri dell’uomo

‘uomo, per natura, desidera soddisfare delle necessità, tendendo ad essere egoista, ben lungi dall’istinto di occuparsi altruisticamente del prossimo. Nel mondo animale ne è una dimostrazione il cerchio della vita: lo stesso agnello ammetterebbe che il lupo deve mangiarlo, è naturale così come lo è la crudeltà e il piacere che se ne prova compiendola.
Questi alcuni tra i concetti che Enrico Frattaroli ripropone con “SADE: OPUS CONTRA NATURAM, Voyage en Italie, Padova”.

Drammatizzazione sonora di uno spazio bidimensionale

Poco considerata come apertura verso possibilità altre, la voce umana può stupire con le sue numerose potenzialità di espressione e può ricreare uno spazio sonoro, dove ci si può immergere, scoprendo così nuove sensazioni, nuove strade che si possono percorrere con questo strumento che ci appartiene, perché insito nel nostro corpo. È una drammatizzazione sonora quella che Chiara Guidi ha proposto al pubblico del festival padovano; non una semplice lettura del testo di Edwin Abbott, “Flatlandia”, ma un’interpretazione vocale che riproduce timbri e varie sfumature di tonalità.

Dubbi dimensionali

In un luogo come i Bastioni Santa Croce, in cui lo spazio trasmette forte la sua tridimensionalità, stupisce ritrovarsi ad ascoltare il racconto di un paese bidimensionale come quello di “Flatlandia”, mondo inventato nel 1882 dal reverendo e pedagogo Edwin A. Abbott e oggi presentato, in prima regionale, da Chiara Guidi, fondatrice della Societas Raffaelo Sanzio.