Progetti speciali

Videointervista a Claudio Longhi e Lino Guanciale – Mimesis

Claudio Longhi, laureato in Letteratura Italiana presso l’Università di Bologna, insegna presso l’Università IUAV di Venezia e la Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Al lavoro di ricerca affianca l’impegno teatrale attivo lavorando non solo in qualità di assistente per Pier Luigi Pizzi, Graham Vick, Luca Ronconi e Eimuntas Nekrošius, ma anche come regista.

Implorante e fradicio desiderio

Fatti accedere negli umidi ambienti sotterranei del Bastione Alicorno, gli spettatori giunti a vedere “La notte poco prima della foresta” di Bernard-Marie Koltès, prendono autonomamente una sedia e si dispongono a piacere all’interno dell’ambiente proposto. L’impronta registica di Claudio Longhi – che con questo spettacolo dà inizio al ‘Progetto Koltés’- è fin da subito d’impatto.

Omaggio al profumo di arrosto

Con “Orson Welles’ Roast” Giuseppe Battiston e Michele De Vita Conti, firmatario anche della regia, compongono un omaggio in forma di roast – arrosto: una sorta di ironico elogio per iperboli inflitto, nella tradizione anglosassone, alle persone importanti in occasione di celebrazioni che li vedono protagonisti.

Neorealismo distante

Un testo appartenente a una realtà lontana, ambientato nella campagna friulana del secondo dopoguerra, viene attraversato nei suoi punti salienti da un solo attore in scena: “Il sogno di una cosa” di Pier Paolo Pasolini torna con sfumature neorealiste nel libero adattamento teatrale di Roberto Citran.

Intervista ad Andrea Porcheddu

Intervista ad Andrea Porcheddu

Il castello di suoni e visioni

“Non puoi tornare indietro, perché la vita ti incalza, come un grido senza fine” dice Julia Varley ne “Il castello di Holstebro II”, con la regia di Eugenio Barba – spettacolo originariamente del 1990, scritto e interpretato dall’attrice inglese. Ma forse il passato può restare accanto, come nel caso di Mister Peanut: la creatura con la testa di teschio con la quale l’attrice condivide da sempre la scena in questo spettacolo, e che ha caratterizzato il suo percorso con L’Odin.

Videointervista a Julia Varley – Odin Teatret

Julia Varley è nata a Londra nel 1954 e si è unita all’Odin Teatret di Eugenio Barba sin dal 1976. Oltre ad essere attrice, Varley è particolarmente attiva come regista, pedagoga, organizzatrice e autrice.

Tutto in una notte

La malattia, il rancore, la rabbia verso la società, il rifiuto. La fine di un uomo, la caduta, la perdita del potere. Vitaliano Trevisan racconta gli ultimi giorni di vita di un uomo politico, rifugiatosi in Tunisia, per sfuggire alla legge italiana.

Ballando con uno scheletro

Un flusso di coscienza, un labirinto di pensieri che si intrecciano casualmente portando riflessioni amare, sulla triste temporalità della vita: questo il tesoro nascosto del “Castello di Holstebro II”, spettacolo portato in scena da una storica attrice dell’Odin Teatret, compagnia danese fondata da Eugenio Barba.

Un silenzio che (in)canta

“Ho scelto il silenzio come tema di una dimostrazione sulla voce perché vorrei che fosse il silenzio a cantare” spiega alla fine del suo “Eco del Silenzio” Julia Varley. In un compendio di tutta la sua esperienza e sapienza vocale, la celebre attrice dell’Odin Teatret ripercorre la sua carriera: