Presentazione del Festival Teatri delle Mura
« È un Festival dedicato alla ricerca, al popolo degli scontenti, a coloro che non si accontentano mai di reinventare nuove forme e nuovi linguaggi, sempre pronti a sorprendere e a lasciarsi destabilizzare ».
Queste le parole del Direttore artistico Andrea Porcheddu pronto a rivendicare una coerenza interna per il programma del festival che andrà in scena a Padova dal 14 al 24 Giugno. Numerose chiavi di lettura per questo evento in completa controtendenza rispetto all’ orientamento nazionale, caratterizzato da una sempre crescente corsa-ossessione verso la novità giovane. Teatri delle Mura guarda ai punti fermi, gli astri che da anni illuminano la via del teatro di ricerca e non solo. Nato da un iniziativa regionale e maturato negli anni, giunto alla sua quinta edizione quest’anno il festival si apre ad orizzonti Internazionali, ospitando alcuni tra i più importanti gruppi di ricerca teatrale europei.
Percorsi diversi, quindi: la ricerca con l’Odin Teatret di Eugenio Barba, il Workcenter di Jerzy Grotowski e Thomas Richards, la Societas Raffaello Sanzio e Yoshi Oida. Conferenze, dimostrazioni di lavoro e laboratori trasformeranno la manifestazione in un vero e proprio osseravatorio, dove sarà possibile osservare ma anche essere osservati.
Ad inaugurare la rassegna saranno due interessanti riletture di Shakespeare, Il Mercante di Venezia di Massimiliano Civica (Premio Ubu 2009) e l’Amleto di Denis Fasolo, poi sarà la volta di Otello di Pantakin. Si guarda anche alle nuove drammaturgie, i giovani Babilonia Teatri, attivi da circa due anni ma già famosi a livello nazionale, la compagnia romana Accademia degli artefatti rivolta verso drammaturghi stranieri e i Quotidiana.com realtà emiliana emergente e interessante. Non ci si dimentica però del fervido sottosuolo veneto, delle compagnie che lo popolano e che rappresentano una realtà sveglia e attiva: i Carichi Sospesi compagnia di casa in continua crescita e TamTeatroMusica sempre attivo nel padovano con la sperimentazione tra linguaggi visivi e musicali. Non mancheranno sorprese e discussioni, arriva infatti a Padova lo stravolgente lavoro su De Sade di Enrico Frattaroli, ultima tappa di un viaggio tra le città visitate dal Marchese. A far da teatri naturali saranno i bastioni Alicorno e Santa Croce, ma oltre a questi due spazi caratteristici ci saranno anche altri spazi tradizionali quali il Teatro alle Maddalene, il Teatro Studio, il Teatro San Clemente e il Centro Culturale Altinate.
In dieci giorni piu di venti spettacoli e personaggi tra cui ancora il gruppo Motus, Claudio Longhi, Vitaliano Trevisan, Roberto Citran, tre laboratori, due dimostrazioni di lavoro, che renderanno Padova ancora più viva e attiva. A chiudere la manifestazione sarà un concerto di Giuliano Scabia e Mario Brunello.
Un programma ricco e stimolante, per l’anno di fine mandato del Direttore artistico Andrea Porcheddu, il quale chiude la conferenza stampa con una riflessione: «Abbiamo voluto dare un segno alla città, non limitarci a portare il teatro ai padovani, ma portare i padovani a teatro, perchè “fare teatro” ha ancora un senso, nonostante molti vogliano negarlo: è il senso profondo dell’incontro, dello scambio, dell’ascolto. Della parola che si fa arte ».
Camilla Toso