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MOTUS, fondato nel 1991 da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, si struttura sin dalle origini come nucleo di lavoro aperto alle ibridazioni fra arti e linguaggi. La follia d’amore, i meccanismi artificiosi della seduzione, i limiti del corpo e la sua indagine hanno da sempre invaso le scene del gruppo: O.F. ovvero Orlando Furioso impunemente eseguito da Motus (‘98), Orpheus Glance e Visio gloriosa (2000), il progetto Rooms (‘02). Una lunga residenza in Francia ha condotto alle liriche d’amore di Pier Paolo Pasolini, alla sua irrinunciabile attrazione «per i corpi senz’anima» che popolano le notti delle periferie romane in Come un cane senza padrone (‘03) e L’Ospite (‘04). È stato poi con Rumore rosa (‘06) che il tema dell’amore e dell’abbandono è stato ancor più sviscerato. Il 2006 ha visto anche un ritorno a Samuel Beckett, con la video-performance A place. That again, ispirata a All strange away, l’unico testo ‘pornografico’ dello straordinario autore irlandese. Per la Biennale Danza 2007, Motus ha dato avvio a X(ics) Racconti crudeli della giovinezza, progetto che ruota attorno ai temi della giovinezza e delle periferie urbane. La stessa ricerca sul rapporto fra generazioni ha condotto al nuovo progetto ispirato alla figura di Antigone, che si svilupperà tra il 2009 e 2010.
www.motusonline.com
(dal Catalogo del Festival Teatri delle Mura)