Recensione a Lo show dei tuoi sogni – testo di Tiziano Scarpa, regia di Fabrizio Arcuri
«Perché sono venuto al mondo se non lascerò niente? Se non invento qualcosa di mio?», domanda legittima e che può risuonare spesso dentro la testa di una persona. L’essere ricordati, l’essere nati per diventare necessari aiuta l’uomo ad affrontare meglio la sua esistenza, la giustifica, la esalta.
È questa la domanda che si fa ogni giorno Fabrizio, un semplice spazzino a cui dà voce Tiziano Scarpa, che ha già lasciato il segno nella nostra Italia scrivendo tanti bei libri e vincendo anche l’ambitissimo Premio Strega nel 2009. Ma non ci sono veri personaggi in questo spettacolo: non c’è rappresentazione, molto è lasciato all’immaginazione in un reading dove il rock incrocia la scrittura, la scrittura incontra la regia e i tre si prendono a braccetto ed entrano in un teatro.
Lo show dei tuoi sogni nasce infatti da due componenti del gruppo italiano Marlene Kuntz, il polistrumentista Davide Arneodo e il batterista Luca Bergia, il già nominato Scarpa e il regista di Accademia degli Artefatti, Fabrizio Arcuri. Un quartetto non convenzionale e curioso che mostra sin dall’inizio dello spettacolo una bella coesione, dando vita a una lettura a tempo di musica e con ambientazioni e ritmi teatrali.
Non c’è nessuna prevaricazione sul palco: gli elementi non si accompagnano, piuttosto si compenetrano, rendendosi necessari e fondamentali per la riuscita dello Show. Si chiede sin dall’inizio al pubblico di dare ampio spazio alla propria immaginazione, dato che loro stessi hanno deciso di rompere lo schermo che doveva esserci – e che doveva proiettare particolari di una città non ben riconoscibile: si spinge così lo spettatore a immergersi nella propria fantasia, dando forma ai pensieri e a ciò che si ascolta. Scarpa legge un racconto che trova nei contrappunti musicali e nei controluce blu verdi e rossi un qualcosa di allucinato, di inusuale, in cui una semplice storia diventa motivo di riflessione sull’assurdità di quella ricerca disperata del “fare un’azione che renda una vita speciale”. In fondo, è proprio quando meno te l’aspetti che le cose accadono. L’innocuo Fabrizio cerca in tutti modi di lasciare un segno, dalle scritte sui muri agli annunci sui giornali: saranno proprio questi ultimi a dare una svolta inaspettata a un altro personaggio, quel Gaudenzio Perfetti che si ritroverà famoso e manipolatore dei sogni degli italiani. Lui sì, che avrà fatto qualcosa per cui sarà ricordato: ma non si è mai impegnato per farlo; anzi si ritrova intrappolato in un meccanismo malato e più grande di sé da cui non riesce a uscire.
Scarpa è un abilissimo e geniale narratore: come altri suoi racconti anche Lo show dei tuoi sogni prende una piega imprevista. Le sue parole risuonano e agiscono direttamente nella testa dello spettatore grazie alle sonorità di Davide e Luca che, ai lati del palco, fanno esplodere batteria, tastiere, suoni campionati, loop station, chitarre e violini elettrici in un’atmosfera rarefatta e affascinante creata anche dal fumo, sparato sulla scena, che acquista forme immaginifiche insieme al gioco di luci e alla fantasia dello spettatore, fondamentale per rendere Lo show dei tuoi sogni un accadimento reale. Una sonorità perfetta a cui si unisce non solo la lettura di Scarpa, ma anche un suo cantato-parlato che quasi lancia slogan, frasi che diventano refrain puntuali di note che fanno sognare.
Visto al Teatro Sperimentale, Ancona
Carlotta Tringali