B.Class

B.Class con Chiara Frigo e Emmanuel Jouthe

Abbiamo curiosato tra i workshop di danza B.Class, tenuti ogni mattina a Bassano del Grappa dalle 10 alle 12 da differenti coreografi di fama internazionale. Il giorno 28 agosto 2011 la lezione è stata tenuta da Chiara Frigo e Emmanuel Jouthe: ecco foto e impressioni dei partecipanti!

 

BIOGRAFIA di Chiara Frigo

Coreografa e performer, Chiara Frigo si forma e lavora in Italia e all’estero. Laureata in biologia molecolare, esordisce come coreografa nel 2006 con il solo Corpo in DoppiaElica, con cui vince il terzo premio al Festival Choreographers Miniatures di Belgrado. Nel 2008 è vincitrice con il solo Takeya della prima edizione del premio GD’A Veneto Anticorpi XL e nello stesso anno la pièce è selezionata all’interno del network europeo di Aerowaves.
Tiene il laboratorio con il canadese Emmanuel Jouthe, protagonista insieme a lei e a Jennifer Clarke del progetto Triptych di B.Motion Danza dello scorso anno. È stata in scena al Festival Operaestate il 23 agosto con Suite-Hope, nell’adattamento site specific per Cittadella – Palazzo Pretorio, insieme a Marta Ciappina.

BIOGRAFIA di Emmanuel Jouthe

Emmanuel Jouthe vive a Montréal. Come danzatore ha interpretato le coreografie di Louise Bédard, Daniel Soulières, Pierre-Paul Savoie, Felix Ruckert et Julyen Hamilton, e ha collaborato anche con Pascal Contamine, Robert Gravel, Jean-Pierre Ronfard et Paola de Vasconcellos, in ambito teatrale.
Ha fondato la compagnia Dans Carpe Diem, di cui è coreografo, interprete e direttore artistico. Intercettato da diversi produttori internazionali, ha realizzato una quindicina di pièce, che si interrogano sulla temporalità, l’intimità e il movimento. Ama collaborare con altri artisti, coreografi e giovani in formazione, lavorando anche con le scuole, come L’École de danse de Québec e The School of Dance (Ottawa). Il suo repertorio è stato insegnato all’Università del Québec a Montréal nel 2000, 2005 e 2008.

 

COMMENTI DEI PARTECIPANTI

Bellissimo, per me una ricerca straordinaria! Molto bello anche il lavoro che fanno assieme, e da ricordare le parole di Chiara sulla ricerca della qualità del movimento. Micaela

 


Mi è piaciuto il lavoro che hanno fatto insieme, è la prima volta, tra le classi che ho seguito, che vedo due artisti contemporaneamente. Molto bello all’inizio, perché ci hanno fatto capire come entrare nel loro mondo, con un lavoro di tatto e sguardi, a partire dai piedi e dalle mani. E poi ci hanno insegnato una loro coreografia, davvero interessantissimo. Chiara

Molto interessante la collaborazione tra loro. Era evidente che ognuno dei due potesse intervenire nella conduzione in maniera libera, e arricchirsi reciprocamente. Utilissimo il lavoro sul peso delle ossa, e tutto il riscaldamento. Manuela

Mi ha colpito molto l’approccio didattico di lui: il training era una sequenza di movimenti più o meno improvvisata, su questo non ho imparato molto, ma è stato interessante vedere come Emmanuel fosse rilassato nei confronti della classe. Non esigeva la perfezione della forma, ci ha mostrato questa frase coreografica e ci ha detto di provare, lasciando che ci esprimessimo liberamente. Mariano

 

 


B.Class con Rachel Krische

 

Abbiamo curiosato tra i workshop di danza B.Class, tenuti ogni mattina a Bassano del Grappa dalle 10 alle 12 da differenti coreografi di fama internazionale. Il giorno 27 agosto la lezione è stata tenuta da Rachel Krische: ecco foto e impressioni dei partecipanti!

 

 

BIOGRAFIA di Rachel Krische

Londinese d’adozione, insegnante di danza alla Leeds Metropolitan University, ha lavorato con La Ribot, Akram Khan e Wendy Houstoun. Sta attualmente collaborando con Matthias Sperling nel duo Do Not Be Afraid: la sua dimensione scenica è il passo a due.

È al festival col suo Ryan in prima nazionale domenica 28 alle 21.00 al Garage Nardini, insieme al collega della Leeds Metropolitan University, Oliver Bray.

 

 

COMMENTI DEI PARTECIPANTI

 

È la classe in cui più di tutte abbiamo sentito anche l’insegnante, non solo l’artista. Francesco

 

Molto interessante il lavoro di interazione col suolo, con gli appoggi, la gestione degli spazi. Georgiana

 

 

 

Alla ricerca del proprio respiro: contatto con il suolo per liberare il corpo da tensioni e sovrastrutture. Rachel: un approccio lento e morbido. Un adagio per il centro. Un percorso a partire dal suolo, un continuum senza angoli, senza spigoli. Divenire sferici per aprire lo sguardo e la percezione periferica.
E poi… Partire semplicemente da una camminata, un passo dietro l’altro, seguire l’impulso del corpo per scovare nuove e sorprendenti dinamiche generate da un cambio di ritmo non premeditato. Lavorare condividendo lo spazio dell’altro, come microparticelle della stessa materia dell’aria.
Una classe condotta con cura, con attenzione, puntualità nelle indicazioni per il corpo, al di là del pensiero, nella massima libertà di creazione e relazione. Grazie! Annalì



La classe più divertente di tutte, abbiamo lavorato molto sul gruppo. Interessante il lavoro sul ritmo. Elena

B.Class con Eva Recacha

 

 

Abbiamo curiosato tra i workshop di danza B.Class, tenuti ogni mattina a Bassano del Grappa dalle 10 alle 12 da differenti coreografi di fama internazionale. Il giorno 26 agosto la lezione è stata tenuta dalla giovane Eva Recacha: ecco foto e impressioni dei partecipanti!

BIOGRAFIA di Eva Recacha

Coreografa e performer che vive e lavora a Londra, è tra i quattro finalisti del biennale The Place Prize 2011 di Londra. Ha presentato il 25 agosto qui a B.Motion Begin to begin. Il suo lavoro esplora la relazione tra testo e movimento alla ricerca di un preciso significato. Attualmente ha intrapreso un percorso di riscoperta della cultura popolare e i suoi ultimi lavori prendono spunto da antiche rime come pure dal teatro delle marionette. A partire da moduli tradizionali offre una reinterpretazione attraverso i codici del linguaggio contemporaneo.

 

COMMENTI DEI PARTECIPANTI

 

Eva stamattina ha spalancato alla classe le porte del suo mondo, del suo modo di lavorare e di creare. La lezione è stata, oltre che interessante a livello artistico, utile per capire come, un pezzo come quello di ieri sera, viene creato e soprattutto dopo quanto lavoro si arriva ad avere una performance del genere. La cosa che mi ha colpito di più è il fatto che lei cerca e pretende la totale libertà del corpo, del corpo in comunicazione. Secondo me la sua danza si potrebbe chiamare “la danza del respiro” visto che la sua musica è fatta di respiri. Il respiro diventa ritmo, ritmo del corpo; per cui, avendo ogni essere umano, ogni individuo, il suo respiro, tutto diventa unico.

Carolyn Carlson sostiene che il respiro è composto, come la danza stessa, dai due principi regolatori dell’Universo, il dare e il prendere.
Quando si inspira e si espira, quando si danza e si crea danza, si dà e si prende.
Ognuno di noi è unico e ha maniere diverse sia per per respirare che per danzare; questa unicità viene espressa chiaramente dal lavoro di Eva Recacha, in particolare modo dalla lezione di stamattina. Lei non crea, lei scava in se stessa e fornisce ai suoi danzatori gli strumenti per poter indagare se stessi, come ha fatto questa mattina con noi. Carolyn Carlson sostiene che gli artisti non sono dei geni perché tutto ciò che fanno è una ripetizione, un qualcosa già fatto. L’artista sviluppa da idee già note un lavoro sul proprio corpo, sul proprio respiro, sul proprio ritmo.
Questo è quello che fa Eva, lo mette in atto e lo trasmette in maniera straordinaria. Chiara

Un lavoro intenso sul legame tra l’uso del suono vocale e il movimento, secondo una logica di abbinamento lineare e in un’atmosfera giocosa. Marco

B.Class con Rodrigo Sobarzo

Abbiamo curiosato tra i workshop di danza B.Class, tenuti ogni mattina a Bassano del Grappa dalle 10 alle 12 da differenti coreografi di fama internazionale. Il giorno 25 agosto la lezione è stata tenuta dal cileno di adozione olandese Rodrigo Sobarzo: ecco foto e impressioni dei partecipanti!

 

BIOGRAFIA di Rodrigo Sobarzo

Danzatore e coreografo cileno emigrato in Olanda, è tra i più originali artisti della scena europea. La sua ricerca si muove sui suoni generati dal corpo e dagli oggetti in movimento sulla scena.
È stato al Festival col suo Mining il 24 agosto, una performance che esplora il corpo come confine estremo tra passato e futuro.

COMMENTI DEI PARTECIPANTI

La parola chiave è stata “shaking”. Rodrigo ha detto subito che avremmo fatto un lungo e faticoso esercizio di shaking. La classe è iniziata con dei saluti al sole, 7 + 7, 14 saluti al sole molto precisi. Poi è cominciato questo dondolio prolungatissimo, continuo; in qualche modo ci ha spiegato la sua poetica, anche rispetto allo spettacolo che abbiamo visto ieri sera. È come se lui prolungasse all’infinito un’azione in modo da raggiungere una condizione più pura che supera resistenze e barriere. A me è sembrato di essere stato a un rave party, ma di mattina e senza sostanze stupefacenti. È stato un rave party mattutino, molto interessante. Francesco

La sensazione che ho avuto durante la classe tenuta da Rodrigo Sobarzo è che il corpo va da sé: superato lo scalino dello sforzo fisico ci sono delle possibilità infinite su cui lavorare. È come se mi fossi trovata a sperimentare un “viaggio” ma senza essere drogata, come se fossi in un’altra dimensione, presente con il corpo ma allo stesso tempo assente. Sono anche consapevole che questa è un’esperienza irripetibile, perché non sarei in grado di riproporla se fossi da sola. Inoltre sono riuscita a percepire  l’energia che proviene dalle persone, quell’energia che si è propagata magicamente all’interno di tutto il gruppo. Giorgia

È stato molto intenso sia per la lunga durata che per lo sforzo fisico. È stato bravo a farci cominciare tutti in unico posto, molto vicini, per farci superare il primo blocco che c’è e poter poi rilasciare tutta l’energia. È abbastanza strana la sensazione che si ha una volta finito perché ci si sente persi, in senso positivo: dopo tutto il movimento frenetico di prima si ha proprio la sensazione di dover andare lenti, non si riesce a camminare velocemente. È stato molto bello anche per il fatto che è stata un’esperienza di gruppo e non solo personale. Massimo


B.Class con Freddie Opoku Addaie

Abbiamo curiosato tra i workshop di danza B.Class, tenuti ogni mattina a Bassano del Grappa dalle 10 alle 12 da differenti coreografi di fama internazionale. Il giorno 24 agosto la lezione è stata tenuta dal ghanese Freddie Opoku Addaie: ecco foto e impressioni dei partecipanti.

BIOGRAFIA di Freddie Opoku Addaie

Nato nell’Est di Londra e cresciuto in Ghana, è coreografo, performer, insegnante di danza. Ha lavorato con Wayne McGregor/ Random Dance, Saburo Teshigawara/ Karas, Elsa Wooliaston/ Almeida Theatre e altre realtà internazionali. È anche attivo in ambito commerciale: ha coreografato spot per Bailey’s, Ford, MTV, e altre aziende. La sua attuale ricerca è indirizzata alla riscoperta del folk inglese e delle danze tradizionali, con la collaborazione dei bambini delle scuole dove tiene i suoi workshop. È in scena nel festival con Fidelity project la sera del 25: un lavoro sull’incontro tra due performer (con lui la tedesca Frauke Requardt) che costruiscono una relazione basata sulla fiducia e la memoria del contatto fisico.

COMMENTI DEI PARTECIPANTI

Opportunità di scambio e crescita: respirare un’atmosfera sanamente artistica e internazionale mai è così scontato in Italia! La lezione di Freddie stamattina è stata stimolante e sono certa che gli spettacoli in programma saranno di alta qualità. Spero di conoscere attivamente e più da vicino la realtà di Operaestate in un prossimo futuro. Grazie, S.A.

Ho trovato la lezione di Freddie interessante: usa il corpo con molta consapevolezza e rispetto; cerca in ogni movimento (per altro ispirato alla capoeira) di coinvolgere tutto il corpo, come se fosse un fluido continuo lungo ed esteso, ma pieno di forza. Valentina Nicoli


Innanzitutto Freddie Opoku Addaie è una persona estremamente umile: è la prima volta che faccio una classe in cui chi tiene la lezione chiede esplicitamente di non applaudire. Inoltre ha quello che a me piace tantissimo, ossia una essenzialità assoluta di movimento ma in una dinamica super forte. Marco D’Agostin