Venezia, 41. Festival Internazionale del Teatro. Un programma, quello proposto dal catalano Àlex Rigola, che vede alternarsi in scena alcuni fra i registi più affermati del teatro – da Fabre a Castellucci, da Ostermeier a Rodrigo García. Ma l’idea di questa Biennale va oltre, distinguendosi per una precisa impostazione (concettuale e strutturale): da un lato, il tema dei Peccati capitali e, dall’altro, l’idea del teatro come laboratorio. La vera anima di questo festival, infatti, sono le centinaia di giovani artisti, attori, studiosi giunti da ogni parte d’Europa per partecipare ai numerosi workshop della Biennale – fra cui quelli che, in relazione al lavoro svolto lo scorso anno, porteranno alla realizzazione dell’evento conclusivo della rassegna, uno spettacolo itinerante su nuovi e vecchi peccati diretto da 7 maestri della scena contemporanea.
E la critica? Che spazio occupa in questo Festival? È L’Ottavo Peccato, daily magazine della Biennale Teatro che ha riunito a Venezia 12 giovani critici di diverse testate nazionali.
L’Ottavo Peccato, a cura di Andrea Porcheddu, è: Rita Borga (KLP), Fabiana Campanella (Drammaturgia), Maja Cecuk, Tommaso Chimenti (Scanner), Roberta Ferraresi (Il Tamburo di Kattrin), Renzo Francabandera (PaneAcqua), Maddalena Giovannelli (Stratagemmi), Graziano Graziani (Paese sera), Sergio Lo Gatto (Teatro e Critica), Silvia Mei (Culture Teatrali), Simone Nebbia (Teatro e Critica), Andrea Pocosgnich (Teatro e Critica), Carlotta Tringali (Il Tamburo di Kattrin).
Gli articoli sono online sul Blog di Biennale Channel e pubblicati ogni giorno in versione cartacea sul giornale distribuito nei teatri e negli spazi della Biennale, oppure visionabili, nello stesso formato, scaricando i .pdf che alleghiamo qui di seguito.
L’OTTAVO PECCATO 10.10>16.10
Quotidiano del laboratorio di scrittura critica a cura di Andrea Porcheddu
L’Ottavo Peccato n°1 (10 ottobre): il primo numero è dedicato ai Premi della Biennale (Leone d’oro al tedesco Ostermeier, d’argento a Kaegi di Rimini Protokoll), approfondimenti su idea e realtà dei teatri-laboratorio, aperture sulla vetrina Young Italian Brunch e un assaggio del tema fondante di questa edizione, i 7 peccati capitali.
L’Ottavo Peccato n°2 (11 ottobre): si parla di scenografia sul secondo numero de L’Ottavo Peccato, in coincidenza con l’avvio delle conferenze mattutine dedicate ad alcuni artisti della scena internazionale. Ci sono poi la recensione ad Hamlet di Ostermeier, le presentazioni degli spettacoli serali (Fabre e Lauwers) e si inaugura l’inchiesta di Fabiana Campanella, che chiede ad artisti, operatori, spettatori di scegliere il proprio peccato capitale.
L’Ottavo Peccato n°3 (12 ottobre) Terza puntata per il forum sul ruolo della critica a teatro, sul giornale di oggi. Con riflessioni sugli esiti attuali della regia, la prima recensione di Maja Cecuk sugli spettacoli di Young Italian Brunch (il nostro teatro visto da fuori), approfondimenti sugli spettacoli di Fabre e Lauwers e un report dal Teatro Marinoni dappertutto.
L’Ottavo Peccato n°4 (13 ottobre) Doppio approfondimento per il lavoro di Bartís in apertura e una presentazione che riflette contestualmente sui lavori di García e Castellucci; continua la riflessione sulla critica così come l’inchiesta sui peccati capitali, mentre si apre il report dai laboratori, questa volta su quello di Àlex Serrano.
L’Ottavo Peccato n°5 (14 ottobre) In apertura un’articolata riflessione sul sistema distributivo della performatività emergente in Italia e un editoriale sulle nuove tecnologie; poi un approfondimento sull’uso-abuso del microfono, i commenti del pubblico sugli spettacoli della sera precedente e molto altro ancora.
L’Ottavo Peccato n°6 (15 ottobre) Recensioni per Bieito e Muta Imago, una riflessione sul piccolo ‘scandalo’ di García (con tanto di arrivo di forze dell’ordine), la prospettiva di Maja Cecuk sugli spettacoli dell’Italian Brunch e un attraversamento degli spettacoli della Biennale, secondo i 7 peccati capitali.
L’Ottavo Peccato n°7 (16 ottobre) Nell’ultimo numero un’ampia intervista al direttore della Biennale Teatro, Àlex Rigola, un approfondimento sul lavoro svolto dagli scenografi nel ciclo di incontri che ha segnato tutte le mattinate del Festival, recensioni per Nadj e Rimini Protokoll.